Da diversi anni si sente parlare sempre con maggior insistenza di immunoterapia, cioè dell’opportunità di sfruttare il sistema immunitario - o perlomeno alcune sue componenti - per suscitare una risposta alla proliferazione dei tumori. L’aspetto affascinante di questo settore della medicina consiste nell’identificare gli elementi chiave dell’organismo da potenziare in maniera tale da metterli nelle condizioni di contrastare lo sviluppo del cancro. È quello che hanno fatto anche i ricercatori dell’Istituto Telethon San Raffaele per la Terapia Genica (SR-Tiget) di Milano attraverso la messa a punto di una innovativa piattaforma di terapia genica per il rilascio di molecole immunostimolanti in un modello di glioblastoma multiforme.
L’avventura di “Reshape – Un viaggio nella medicina del futuro” si è conclusa lo scorso maggio con la pubblicazione dell’ultima puntata del podcast e della storia illustrata ad essa associata, entrambe dedicate alla comunicazione scientifica. Sono state otto le puntate, e altrettante le storie, che sono uscite a partire da ottobre 2021: il podcast è disponibile sulle più note piattaforme e le storie illustrate sono scaricabili singolarmente e gratuitamente dal sito di Osservatorio Terapie Avanzate. A conclusione di questo percorso, è stata creata una raccolta contenente tutte le storie illustrate, da oggi scaricabile cliccando QUI.
Dopo axicabtagene ciloleucel, la seconda terapia a base di cellule CAR-T sviluppata a Santa Monica, nei laboratori di Kite Pharmaceutical, è brexucabtagene autoleucel (già conosciuta con il nome commerciale di Tecartus®) che solo pochi mesi fa ha ottenuto il via libera dell’AIFA alla commercializzazione nel nostro Paese per il trattamento dei pazienti affetti da linfoma a cellule mantellari recidivante o refrattario al trattamento standard. Adesso, brexucabtagene autoleucel riceve una seconda autorizzazione dalla Commissione Europea: per il trattamento di pazienti adulti di età pari o superiore a 26 anni affetti da una forma recidivante o refrattaria (r/r) di leucemia linfoblastica acuta (ALL).
Durante la puntata di Superquark andata in onda in prima serata sabato 13 agosto si è parlato anche di terapia genica. La divulgatrice scientifica Barbara Bernardini, infatti, ha portato sul piccolo schermo la storia di Gaia Groppi, ragazza affetta dalla sindrome di Crigler-Najjar (CN) che si è sottoposta a una terapia genica sperimentale per questa patologia. Il servizio racconta l’esperienza di successo italiana all’interno dello studio clinico internazionale CareCN (di cui avevamo parlato qui), focalizzato su un approccio di terapia genica per portare una copia sana del gene UGT1A1, difettoso nei pazienti CN, alle cellule del fegato. In chiusura, Osservatorio Terapie Avanzate è stato citato come punto di riferimento per le informazioni relative alle terapie avanzate per le malattie rare.
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