intelligenza artificiale, tumore al seno, mammografia

Il più grande studio clinico condotto sull’AI in ambito medico ha evidenziato un aumento del 29% nella rilevazione precoce del tumore al seno, con una riduzione del carico di lavoro degli operatori

L’intelligenza artificiale (AI) sta diventando uno strumento sempre più importante nel campo della ricerca scientifica e della pratica clinica in ambito medico. Ne è una prova tangibile il fatto che è stata protagonista di due dei Nobel assegnati nel 2024. Uno studio svedese, da poco pubblicato sulla rivista The Lancet Digital Health, evidenzia che l’uso dell’AI nello screening mammografico porta a un aumento significativo, del 29%, nella rilevazione dei tumori al seno. Si tratta del più grande trial clinico randomizzato sull’AI in ambito medico finora condotto, con oltre 100.000 donne tra i 40 e i 74 anni sottoposte a screening mammografico. Questi risultati suggeriscono che una procedura assistita dall’AI possa essere un fattore chiave per la diagnosi precoce dei tumori mammari.

Il cancro al seno è una delle neoplasie più diffuse e la più frequente nella donne (in Italia, sono state stimate 53.686 nuove diagnosi nel 2024, secondo il rapporto dati AIRTUM e AIOM “I numeri del cancro”) ed è una malattia eterogenea, che comprende diversi tipi di tumori. Analizzare la morfologia, le caratteristiche molecolari, le dimensioni e la diffusione ai linfonodi o ad altri organi, aiuta i medici a prevedere l'andamento della malattia e a scegliere il trattamento più adatto per ogni paziente. Lo screening mammografico ha dimostrato di ridurre la mortalità per cancro al seno, ma alcuni tumori sfuggono ancora alla diagnosi. Inoltre, alcuni tipi di neoplasie sono altamente aggressivi e possono manifestarsi come tumori di intervallo, cioè tra un ciclo di screening e l’altro. In passato, alcuni studi avevano già suggerito il potenziale dell’AI nello screening mammografico nel ridurre il numero di tumori non rilevati durante lo screening tradizionale, aumentando così la possibilità di una diagnosi precoce.

Ad oggi, la peculiarità dei programmi di screening consiste nella doppia lettura: ogni mammografia viene valutata separatamente da due medici radiologi con esperienza nell’ambito senologicoL’intelligenza artificiale potrebbe supportare i radiologi nella lettura degli esami, non solo migliorando l’accuratezza diagnostica, ma anche accorciando i tempi necessari. Lo studio clinico è stato condotto con un protocollo randomizzato: in maniera casuale, metà delle donne idonee per lo screening mammografico sono state assegnate al gruppo di screening supportato dall’AI e l’altra metà alla doppia lettura standard della mammografia da parte degli esperti. Il sistema di AI ha portato a un aumento significativo del 29% nella rilevazione dei tumori rispetto alla pratica standard della doppia lettura, passando da 5,0 a 6,4 tumori individuati ogni 1000 pazienti partecipanti allo studio. In particolare, sono stati individuati 76 tumori in più (338 vs 262) rispetto allo screening standard, di cui 53 tumori invasivi e 23 tumori in situ (che non hanno invaso altri tessuti). 

L'aumento della rilevazione ha riguardato principalmente tumori di piccole dimensioni, invasivi e senza interessamento linfonodale. Ciò potrebbe portare a una riduzione della diagnosi di tumori di intervallo e di quelli in stadio avanzato nei successivi cicli di screening, ipotesi che dovrà essere confermata con un follow-up a lungo termine dello studio. L'AI potrebbe, quindi, favorire la diagnosi precoce, con potenziali benefici clinici, poiché lo stadio del tumore è un fattore determinante per il trattamento e la prognosi del carcinoma mammario. Inoltre, sono stati individuati un maggior numero di casi di tumori triplo negativi e HER2-positivi, profili biologici che hanno un'importante rilevanza prognostica e predittiva. Nonostante sia aumentato il numero di tumori individuati in fase precoce, non è stato osservato un incremento del tasso di falsi positivi. Inoltre, è stata osservata una notevole riduzione del carico di lavoro della lettura degli esami da parte dei medici, di ben il 44%.

Nel complesso, i risultati di questo nuovo studio suggeriscono che l’intelligenza artificiale potrebbe migliorare la diagnosi precoce dei tumori mammari clinicamente rilevanti, senza aumentare significativamente il rischio di falsi positivi o la sovradiagnosi di carcinomi in fase precoce, riducendo in sicurezza anche il carico di lavoro degli operatori. Tuttavia, sarà necessario un monitoraggio a lungo termine per valutare l'incidenza dei tumori di intervallo, ossia quelli non rilevati tra un screening e l'altro, e per analizzare l'efficacia costo-beneficio di questa tecnologia. In questo modo, sarà anche possibile valutare se i benefici dell'AI ne renderanno sostenibile l’adozione su ampia scala.

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