L’arrivo sul mercato di terapie geniche e cellulari ha prodotto un cambiamento nelle politiche di denominazione: i nomi devono riflettere le caratteristiche del farmaco senza essere troppo complessi
L'industria farmaceutica è in costante evoluzione, trainata da scoperte scientifiche e dall'avvento di nuove tecnologie che trasformano il modo in cui le terapie vengono sviluppate e somministrate. Tra queste, i farmaci biologici e le terapie avanzate, come la terapia genica e cellulare, rappresentano il futuro della medicina personalizzata e dell'oncologia e si stanno ritagliando uno spazio sempre più ampio. Tuttavia, con l'innovazione arriva la sfida della nomenclatura: come definire e identificare questi nuovi farmaci in modo chiaro, coerente e utile per medici, ricercatori e pazienti? Due studi recenti analizzano l'evoluzione delle politiche di denominazione e i progressi compiuti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per affrontare queste nuove sfide.
ORIGINE ED EVOLUZIONE DEL SISTEMA INN
Il sistema delle Denominazioni Comuni Internazionali (International Nonproprietary Names, INN) è stato creato all’inizio degli anni ’50 ed è diventato ufficialmente operativo nel 1953 con l'obiettivo di fornire a ciascuna sostanza farmaceutica un nome univoco, riconosciuto globalmente. Sebbene inizialmente rivolto ai composti chimici semplici, il sistema si è evoluto per includere farmaci biologici complessi, come proteine ricombinanti, ormoni e anticorpi monoclonali. Questi farmaci, noti per la loro complessità molecolare, richiedono convenzioni di denominazione che riflettano le loro caratteristiche strutturali e funzionali, senza però creare nomi troppo lunghi e complessi.
Il programma assegna le INN ai farmaci per dotare ogni sostanza di un nome univoco che appartiene al dominio pubblico, a differenza del nome commerciale che è di proprietà dell’azienda che lo deposita. Le INN si sono rivelate indispensabili per la chiara identificazione, la prescrizione e la dispensazione sicura dei farmaci e per la comunicazione e lo scambio di informazioni tra gli operatori sanitari.
Ma come si costruisce il nome di un nuovo farmaco? Come regola di base, vanno evitati i nomi che possono trasmettere una suggestione patologica o terapeutica o che possono essere confusi con nomi di uso comune. Quando possibile, la struttura incorpora un suffisso che riflette il gruppo farmacologico a cui la sostanza appartiene, rendendo possibile il riconoscimento di sostanze farmacologicamente correlate dal loro nome. Esempi sono “-cel” per le sostanze a base di cellule, come in tisagenlecleucel e axicabtagene ciloleucel o “-mab” per gli anticorpi monoclonali, come in trastuzumab e adalimumab. Le INN hanno un prefisso casuale e di fantasia che conferisce unicità a ciascuna INN. Come sempre, ci possono essere delle eccezioni, come ad esempio il prefisso “cef-“per i derivati delle cefalosporine (ad esempio, cefuroxima). È importante sottolineare che il processo di nomenclatura è continuo e in costante revisione, e che, quando necessario, vengono creati nuovi prefissi e infissi. All'interno di una INN è possibile utilizzare più di un infisso; tuttavia, esiste un limite al numero di infissi e quindi alla quantità di informazioni che possono essere incorporate prima che il nome diventi troppo lungo e impronunciabile: è infatti importante che sia distintiva nel suono e nell'ortografia e non diventi fastidiosamente lunga o impronunciabile.
LA NOMENCLATURA DI TERAPIE GENICHE E CELLULARI
L'arrivo delle terapie cellulari e delle terapie geniche ha spinto l'OMS a rivedere le proprie politiche sulla nomenclatura per tenere il passo con i progressi della scienza medica. Queste terapie, caratterizzate da una composizione intrinsecamente eterogenea e dalla manipolazione genetica, hanno complicato l'applicazione delle tradizionali regole di nomenclatura, poiché la variabilità e la specificità dei prodotti richiedono descrizioni dettagliate e personalizzate.
Per le terapie cellulari le descrizioni comprendono infissi specifici per il tipo di cellula attiva. Ad esempio, “-leu-“ indica i leucociti e “-tem-“ le cellule staminali. Per le terapie geniche ex vivo (in cui la manipolazione genetica è effettuata sulle cellule) sono previste due parole, con una prima parte che descrive il componente genico (es. “-gene” per le terapie geniche) e una seconda parte che identifica il componente cellulare con il suffisso "-cel". Le CAR-T rappresentano il gruppo più importante delle terapie geniche basate su cellule e, anche se la prima domanda per la nomenclatura risale al 2013, solo nel 2016 sono stati assegnati le prime 3 INN a queste molecole: axicabtagene ciloleucel, tisagenlecleucel e vadacabtagene leraleucel. L'evoluzione dei progetti CAR (ad esempio le CAR-NK), al di là della loro attuale struttura, finirà per raggiungere anche il programma INN, sfidando la nomenclatura a includere questi nuovi approcci terapeutici nel suo schema di denominazione.
E ANCHE DI QUELLE BASATE SULL’EDITING GENOMICO
Il rapido sviluppo dell’editing genomico ha aggiunto ulteriori livelli di complessità al panorama delle terapie avanzate. Una delle principali innovazioni introdotte dall'OMS è stata l'inclusione di paragrafi descrittivi dettagliati accanto alle INN. Questi brevi testi forniscono informazioni cruciali sulla provenienza delle cellule, sui processi di produzione e sulla manipolazione genetica, dettagli che non possono essere inclusi nel nome stesso per evitare denominazioni eccessivamente lunghe. La descrizione consente una migliore regolamentazione e aiuta a distinguere le terapie approvate e sottoposte a rigidi controlli dalle offerte non regolamentate presenti sul mercato.
L’IMPORTANZA DEI NOMI PER LA SICUREZZA
L'uso crescente di terapie cellulari e geniche ha implicazioni significative per la farmacovigilanza e la sicurezza del paziente. Le nuove politiche di nomenclatura mirano a prevenire la confusione nella prescrizione e garantire la tracciabilità dei farmaci, elemento essenziale per identificare reazioni avverse e problemi di sicurezza.
Mentre l’industria biotecnologica avanza, la sfida della nomenclatura rimane anche oggi un tema cruciale. Le politiche dell'OMS e il sistema INN sono in continua evoluzione per riflettere i cambiamenti nella scienza e garantire che i nomi dei farmaci siano non solo informativi, ma anche accessibili e sicuri. Con la medicina personalizzata e le tecnologie di editing genomico che si profilano all'orizzonte, le politiche di nomenclatura dovranno essere flessibili e velocemente aggiornabili per mantenere la coerenza e supportare la sicurezza del paziente in un panorama medico sempre più complesso.
Fonti:
The INN global nomenclature of biological medicines: A continuous challenge
The harmonization of World Health Organization International Nonproprietary Names definitions for cell and cell-based gene therapy substances: when a name is not enough