Follow-up

I risultati degli studi clinici di follow-up, fino a 7 anni, con elivaldogene autotemcel (eli-cel) sono molto incoraggianti. La terapia è ora in fase di valutazione da parte dell’EMA

Elivaldogene autotemcel (eli-cel) è una terapia genica sperimentale per l’adrenoleucodistrofia cerebrale (CALD), sviluppata dalla biotech statunitense bluebird bio, che prevede una singola somministrazione ed è progettata per inserire copie funzionali del gene ABCD1, difettoso in chi manifesta la malattia. Durante il Simposio Presidenziale al 47° Congresso Annuale della European Society for Blood and Marrow Transplantation (EBMT2021), che si è tenuto a marzo in modalità virtuale, sono stati presentati i dati aggiornati dello studio di Fase II/III Starbeam (ALD-102) e dello studio di follow-up a lungo termine (LTF-304), oltre ai dati di sicurezza dello studio di Fase III (ALD-104).

L’adrenoleucodistrofia (ALD) è una grave malattia genetica rara, che viene ereditata dal cromosoma X e che per questo motivo colpisce solo i maschi (1 neonato maschio su 21.000). La forma cerebrale (CALD) è la più severa e si sviluppa nel 40% dei casi: si tratta di una malattia progressiva che porta alla degenerazione della mielina, la guaina protettiva delle cellule cerebrali. La perdita delle funzioni neurologiche provoca una sintomatologia grave fin dai primi anni di vita, che peggiorano fino a portare allo stato vegetativo. Attualmente, l’unica soluzione disponibile è il trapianto di midollo osseo prima del manifestarsi della degenerazione, opzione terapeutica che ha però sia rischi che limiti di applicazione.

Le terapie avanzate potrebbero permettere il superamento di questi limiti, in questo ambito la comunità scientifica sta lavorando sulla terapia genica ex vivo eli-cel che è attualmente in fase di valutazione da parte dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA). La terapia si basa si basa sull’aggiunta di copie funzionali del gene ABCD1 nelle cellule staminali ematopoietiche del paziente stesso, che saranno così in grado di produrre la proteina ALDP e interrompere l’accumulo tossico di acidi grassi a catena molto lunga (VLCFA) nel sistema nervoso, responsabile della degenerazione neuronale. Sono diversi gli studi clinici in corso sul tema: quello di Fase II/III Starbeam (ALD-102), lo studio di Fase III ALD-104 e lo studio di follow-up a lungo termine (LTF-304).

I dati dello studio di Fase II/III Starbeam (ALD-102) a due anni di follow-up sono positivi: il 90% dei pazienti valutabili (27/30) sono in vita e non presentano disabilità funzionali maggiori (MFD). I risultati dello studio di follow-up a lungo termine (LFT-304) indicano che eli-cel stabilizza la malattia, bloccando quindi la sua progressione, e i pazienti sono in vita e liberi da MFD fino a quasi 7 anni dal trattamento. Altra nota positiva è che nei 51 pazienti trattati con questa terapia genica non sono stati segnalati problemi sul fronte della sicurezza, come ad esempio rigetto e malattia del trapianto contro l’ospite. Inoltre, quasi tutti i pazienti hanno un punteggio di funzione neurologica stabile nel tempo.

“La progressione della CALD può avvenire rapidamente, con conseguente declino neurologico - e spesso morte - dei bambini che ne sono affetti. I risultati presentati mostrano che, a 24 mesi di follow-up, il 90% dei pazienti (27/30) dello studio registrativo con eli-cel (ALD-102) sono in vita e non presentano disabilità funzionali maggiori (MFDs). Il follow-up a lungo termine di questi pazienti prosegue e siamo incoraggiati dal fatto che 14 ragazzi abbiano raggiunto la visita di follow-up almeno del quinto anno e continuino a vivere senza presentare disabilità funzionali maggiori, dimostrando il potenziale degli effetti a lungo termine del trattamento” ha dichiarato Richard Colvin, vice presidente e responsabile dello sviluppo clinico di bluebird bio. “C’è grande bisogno di opzioni di trattamento alternative in grado di ridurre il rischio di gravi complicanze immunologiche associate al trapianto allogenico di cellule staminali, l’unica opzione oggi disponibile per il trattamento della CALD. La presentazione di questi dati ribadisce il potenziale di eli-cel come opzione di trattamento una tantum e duratura per questa malattia devastante."

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